La Storia

La Tenuta di Fassia è una tenuta storica situata nelle colline vicino a Gubbio, in Umbria. La Tenuta risale al XVI° secolo ed è stata di proprietà di molte famiglie nobili dell’epoca, tra cui i Principi Ruspoli, e importanti famiglie industriali del Novecento, tra le quali la famiglia Borletti-Cosulich, dalla quale discendono gli attuali proprietari.

È sotto il Principe Ruspoli che la Villa e i suoi giardini presero le forme attuali. Nel 1937 incarica l’architetto Nello Baroni di riadattare la villa padronale e gli edifici annessi, tra cui una cappella, una foresteria, la stalla e alcuni annessi agricoli in pietra.

I giardini vennero progettati dal rinomato architetto paesaggista italiano, Pietro Porcinai, conosciuto per il suo approccio innovativo e moderno nella progettazione di giardini e parchi tra i più belli d’Italia e d’Europa. Il progetto del parco di Villa Fassia prevedeva delle lunghe vedute prospettiche attraverso i due ingressi della villa e i cipressi secolari da una parte e i contorni del giardino e viale dei lecci fino al cancello di ingresso dalla parte opposta. Un paesaggio armonioso ed elegante che si sposa con l’architettura della villa, con il laghetto delle ninfee e i diversi percorsi contornati da siepi di bosso. Un parco che dona un senso di tranquillità e serenità, un’opportunità per gli ospiti e visitatori di esplorare e apprezzare la bellezza del giardino all’italiana dei primi del Novecento.

La proprietà è stata restaurata, mantenuta ed ampliata con cura nel corso degli anni, prestando particolare attenzione a preservarne il carattere storico e le caratteristiche architettoniche. Negli anni 60 sono stati realizzati tre laghi per portare l’acqua nei campi e in tutte le case coloniche all’interno della proprietà.
Oggi questi tre laghi rappresentano un luogo di svago e di relax, l’opportunità di sostare nell’atmosfera tranquilla e rilassante nella tenuta, tra boschi e strade bianche che si estendono per oltre 9 km all’interno della proprietà, godere della natura e apprezzare l’importanza della conservazione dell’ecosistema locale.
Nella Borletti Cosulich fece progettare e realizzare dall’architetto Zanuso una scuola con una particolare struttura (finestre-porte, giardino, orto, laboratorio) per permettere ai figli dei coloni, in quel tempo vigeva ancora la mezzadria, di essere educati con modello educativo sperimentale fondato dalla pedagogista italiana Giuseppina Pizzigoni. Con il metodo Pizzigoni le attività didattiche sono caratterizzate da esperienze concrete e vissute che portano allo sviluppo della personalità del bambino favorendo il contatto con la natura e con la realtà del mondo esterno in uno stato di continua esplorazione.

Villa Fassia ha ospitato nel corso del Novecento alcuni protagonisti della storia d’Italia invitati dagli allora padroni di casa Senatore Borletti e Nella Cosulich. Tra gli ospiti si ricordano Enrico Mattei, nato nella vicina Acqualagna famosa per i suoi tartufi, Arturo Toscanini e sua nipote Emanuela Castelbarco, i De Sabata, l’allora Presidente Argentino Arturo Frondizi durante la sua visita a Gubbio nel 1960 e Don Carlo Gnocchi, beatificato e insignito dal Comune di Milano della Grande Medaglia d’Oro alla memoria che celebrò il matrimonio tra Elena Mancini Griffoli e Carlo Felice Musini nel 1955. Grazie alla sua bellezza naturale e al fascino storico, questa proprietà è oggi un luogo privilegiato per eventi e celebrazioni. Negli anni sono stati celebrati al suo interno matrimoni di spicco, tra i quali quelli di alcune delle più importanti famiglie reali d’Europa.

Oggi la Tenuta è di proprietà di Piero S. Musini e dei suoi due figli gemelli, Edoardo e Veronica che continuano a preservare la sua bellezza e fascino storico. All’inizio degli anni 90 Piero fonda all’interno della Tenuta Casa Sangam – oggi uno dei più importanti centri olistici italiani – e tra i primi nel nostro paese ad accogliere gruppi di meditazione e pratiche consapevoli. Consapevolezza che porta anche nella gestione della parte agricola. L’agricoltura ha un impatto importante sull’ambiente e le falde acquifere. Pertanto, da oltre 20 anni promuove una agricoltura più che biologica, sinergica, semplice e naturale senza fare uso di alcun tipo di sostanze chimiche, fertilizzanti e pesticidi. Ha riscoperto varietà antiche come il grano Senatore cappelli, Gentilrosso e il farro alternandole a coltivazioni di leguminose in aiuto alle api come la veccia, la lupinella e l’erba medica, un’agricoltura biologica e sostenibile per sostenere e riprodurre la fauna locale e di passo e per assicurare che i prodotti siano sani e rispettosi dell’ambiente.

Oltre all’agricoltura biologica, c’è la gestione dei boschi di querce e del legname pregiato, che sono un’importante fonte di biodiversità e bellezza naturale e aiuta a preservare l’ecosistema locale gestendo le foreste in modo responsabile e sostenibile.

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